La Fiera Internazionale del Libro di New Delhi è una delle più visitate al mondo e la seconda in India in termini di longevità. La sua prima edizione venne infatti organizzata nel 1972 e contava solo 200 stand. La 28° edizione, che si svolgerà dal 4 al 12 gennaio 2020 presso il polo fieristico Pragati Maidan, includerà invece più di 1000 espositori, 30 dei quali stranieri.
Promossa dalla National Book Trust, un’organizzazione legata al Ministero dello Sviluppo delle Risorse Umane, in collaborazione con l’India Trade Promotion Organization, dipendente dal Ministero del Commercio, la fiera si propone non solo di far incontrare i principali attori dell’editoria indiana e internazionale ma anche di diffondere l’abitudine alla lettura, soprattutto tra i più giovani.
Quali sono le opportunità che un simile evento offre al mercato italiano?
- La possibilità di raggiungere un pubblico vastissimo.
Su una popolazione di 1 miliardo e 300mila abitanti, circa 80 milioni di indiani si dichiarano lettori*. Nonostante la mancanza di infrastrutture adeguate e una conseguente difficoltà nella distribuzione dei libri, condizioni economiche poco favorevoli e l’alto tasso di pirateria, l’interesse per la carta stampata continua ad aumentare.
Prove di ciò sono i due milioni di visitatori che si accalcano ogni anno tra gli stand di New Delhi e il numero di ore dedicate alla lettura più alto al mondo: 10 a settimana.
- Godere dell’attrazione che i testi occidentali esercitano sul pubblico.
L’inglese viene ancora associato ad uno status sociale elevato e buona parte dei manuali di formazione proviene dagli Stati Uniti o dalla Gran Bretagna; l’Italia tuttavia viene percepita come culturalmente affine all’India per vari aspetti (l’importanza attribuita ai rapporti familiari, la centralità del cibo ecc.), cosa che fa registrare una crescita costante dell’acquisizione dei diritti di testi italiani.
- L’opportunità di attingere a un ampio bacino di pubblicazioni, nei settori più disparati e con gli stili più differenti.
Le 90.000 e più pubblicazioni annuali riflettono la varietà culturale e linguistica del Paese: metà sono scritte in inglese o hindi, metà nelle lingue ufficiali degli stati che lo compongono. A causa dell’alta competitività e delle aspettative che un’istruzione di buon livello genera, il settore scolastico funge da traino per tutti gli altri, seguito poi dalla narrativa e dalla saggistica. Importante è anche la poesia, frutto dell’antica tradizione indiana di comporre in versi.
Il mercato guarda con interesse anche ai volumi per bambini, cui durante le precedenti edizioni della fiera sono stati dedicati un intero padiglione e diversi eventi.
Se un numero di lettori spropositato, un’ondata di pubblicazioni e la possibilità di sentirsi una star ancora non ti hanno convinto del fatto che l’India sia un buon partner per i tuoi affari, hai tutto l’anno per sperimentare di persona l’atmosfera vibrante e caotica del Paese, che sono sicura non ti lascerà indifferente.
La fiera di New Delhi infatti è solo la prima di una stagione editoriale molto ricca che si sviluppa lungo tutto l’arco dell’anno, dal nord di Jaipur al sud di Bangalore.
Perciò su, metti qualche manoscritto in valigia e preparati a partire!
E se hai voglia di saperne di più di letteratura o editoria indiana fai attenzione ai prossimi post dedicati all’argomento oppure scrivimi all’indirizzo info@tramedi.it e preparati ad essere sommerso di parole!