Alzi la mano chi si ricorda di Lie to me, la serie in cui un ex truffatore diventato psicologo collabora con i servizi segreti britannici grazie alla sua capacità di leggere il linguaggio del corpo degli interrogati.
Bene, oggi parleremo proprio di questo: dell’importanza di percepire ed esaminare il linguaggio del corpo di un’altra persona durante la comunicazione, non per farla arrestare ma per comprenderla meglio. È stato riscontrato infatti che circa il 75% delle informazioni che raggiunge la corteccia cerebrale passa attraverso gli occhi e solo la parte restante giunge tramite le orecchie.
La comunicazione non verbale
Immagina di discutere con un amico dell’ultimo libro letto o del film visto: probabilmente avrete entrambi una posizione rilassata, starete a una distanza media l’uno dall’altro e magari uno di voi allungherà una mano per spintonare scherzosamente chi ha detto una stupidaggine. Il tono della voce si alzerà e abbasserà a seconda dell’emozione o per sovrastare il rumore dell’ambulanza che passa sotto la finestra e la conversazione si interromperà quando uno dei due avrà perso il filo dei suoi pensieri.
A ben guardare, se esaminassimo tutto il contesto di una situazione così semplice, dovremmo prestare attenzione a un mucchio di cose contemporaneamente. Infatti, il linguaggio del corpo rappresenta solo una parte di quella che viene definita comunicazione non verbale.
Fortunatamente in circostanze familiari viene in aiuto il cervello: processa ed elabora per noi una serie di informazioni esterne per consentirci di cogliere il succo del messaggio del nostro interlocutore.
Il problema sorge quando le informazioni esterne sono talmente tante e discrepanti da non poter passare inosservate e perciò interferiscono con il messaggio. Questo succede spesso quando ci troviamo in un Paese che non abbiamo mai visitato prima – pensa a quanto possa essere difficile all’inizio rispettare la segnaletica su una strada in cui il senso di marcia è opposto a quello cui sei abituato – o quando la gestualità della persona con cui parliamo è in apparente contrasto con le sue parole.
La maggior parte degli indiani, ad esempio, ha un modo di muovere la testa per assentire che è molto simile al modo di negare in occidente; in città come New Delhi o Jaipur gli uomini vanno in giro per mano come fidanzati salvo poi dirti che la moglie li aspetta a casa.
E vogliamo parlare della quantità immane di gesti che fa un italiano medio durante una conversazione? Le dita raccolte a indicare che vuoi/dove/cosa? creano non poche difficoltà a uno straniero mentre cerca di ordinare un cappuccino al bar o si ferma a chiedere indicazioni.
Interpretare un nuovo linguaggio
Come fare quindi per capire il linguaggio del corpo di qualcuno che non hai mai visto prima?
Innanzitutto, osserva il più possibile: nel contesto in cui ti trovi i gesti e gli atteggiamenti del tuo interlocutore sono plausibili o fuori luogo? Differiscono dai comportamenti che ti saresti aspettato? In che modo?
Un accorgimento molto utile, poi, è quello di prepararsi informandosi sulle consuetudini del luogo che si vuole visitare e, ancor meglio, studiandone la lingua in maniera approfondita. E allora via a maratone di serie tv e film prima di partire.
Quando non hai il tempo di fare valutazioni o proprio non ricordi la scena di Friends che ti aveva fatto tanto ridere la regola è: fidati del tuo istinto. La voce e il viso della persona dicono una cosa ma la sua posizione e il modo in cui ti guarda ne suggeriscono un’altra? Ascolta le sensazioni che la conversazione ti suscita e agisci di conseguenza. A meno che tu non sia un detective o qualcosa di simile, il tuo occhio non avvertirà forse le espressioni che ti fanno piacere o respingere una persona, tuttavia l’inconscio registrerà un senso di benessere/malessere e farà scattare un campanello d’allarme.
Infine, accetta di l’idea di poter fraintendere e fatti una risata. A patto che tu non sia in Russia, dove sorridere mentre si parla viene percepito come una presa in giro. In quel caso, dattela a gambe!